Topinambur: la pianta per chi soffre di diabete

Topinambur (Helianthus Tuberosus L. ) E' una pianta di origine Nord Americana ed appartiene alla famiglia delle compositae. Assomiglia ad un piccolo girasole e si può coltivare facilmente anche nell'orto di casa ma, essendo considerata una pianta perenne semiinfestante, è preferibile tenerla separata dalle altre coltivazioni. Quando si secca, in inverno, la parte aerea del Topinambur è possibile raccoglierne il tubero.

Quest'ultimo assomiglia ad una piccola patata bitorzoluta ( a forma irregolare ), ed il sapore è simile a quello del carciofo. I tuberi contengono alte quantità di Inulina al posto dell'amido delle classiche patate, con proprietà nutritive minori. Il Topinambur contiene, oltre all'inulina, anche vitamine A e B, ferro e potassio. La presenza di Inulina, contenuta nel Topinambur è un carboidrato complesso ( polisaccaride ), formato da catene di fruttosio e, per azione dell'enzima Inulasi, si produce Fruttosio, che è uno zucchero adatto ai diabetici.

Dal punto di vista alimentare l'Inulina è una fibra solubile, ed è sempre più utilizzata come integratore per migliorare la digestione, riducendo la formazione di gas a livello intestinale. Questo grazie alla sua AZIONE PREBIOTICA, favorente l'aumento dei fermenti lattici (bifidobatteri e lattobacilli )nel colon, a scapito dei batteri nocivi (clostridi). L'Inulina aiuta anche la riduzione del colesterolo e dei trigliceridi ma con dosi giornaliere superiori ai 15 gr., presentando così effetti gastrointestinali indesiderati come la diarrea.

Teniamo presente che la dose di Inulina giornalmente consigliata è posta tra i tre e i dieci grammi. L'inulina aumenta l'assorbimento del Calcio, del Ferro e del Magnesio, soprattutto quando il loro introito con la dieta è basso, svolgendo azione regolatrice e modulatrice. Svolge anche azione immunomodulante, aumentando l'assorbimento dello Zinco. Infine contribuisce a ridurre il senso di fame grazie al contenuto in fibre prebiotiche.